Il controllo casuale dei dipendenti, in gergo “visite personali di controllo”, è un efficace strumento per prevenire e, talvolta, identificare pratiche di furto aziendale.
È infatti possibile assoldare un’investigatore privato per compiere una “perquisizione” non invasiva del dipendente, secondo le seguenti modalità:
- All’uscita dai luoghi di lavoro
- Rispettando la dignità e la riservatezza del lavoratore
- Il dipendente perquisito deve essere scelto “a sorteggio”
Questo tipo di controllo è lecito esclusivamente quando indispensabile ai fini della tutela del patrimonio aziendale, ragion per cui deve essere l’unico strumento difensivo nelle disponibilità del datore, non possedendo soluzioni alternative per la salvaguardia del patrimonio.
Infine, le modalità di esecuzione delle visite personali di controllo debbono necessariamente essere concordate con le rappresentanze sindacali aziendali (Rsa) o unitarie (Rsu) o con l’ispettorato territoriale.
Metodo
L’investigatore privato ferma i dipendenti in uscita dal posto di lavoro e verifica il contenuto di borse, zaini e altri contenitori.
In presenza di prodotti riconducibili all’attività commerciale, l’investigatore richiede l’esibizione dello scontrino o comunque ne verifica la legittimità del possesso.